martedì 19 aprile 2011

Bancaria : articolo sui Fondi Pubblici di Garanzia

Il numero di marzo di Bancaria pubblica un articolo di Salvatore Sacco (UniNapoli Parthenope) e Giuseppe Sapienza (Unicredit) su I Fondi pubblici di garanzia per agevolare l’accesso al credito delle Pmi: un’analisi comparativa a livello territoriale.


Questo studio ha suscitato in me delle perplessità che illustro: innanzitutto,  al pari di altri studi apparsi su Bancaria, non si preoccupa di livellare il piano di gioco delle ipotesi per consentire una comparazione oggettiva fra i due sistemi in esame, il FCG ed il FNI. Il bando di quest’ultimo, ricordo , è andato deserto diverse volte in precedenza, perché di difficilissima gestione.

In linea generale  in questi studi bisogna riferirsi alla parte totalmente garantita altrimenti si arriva a risultati paradossali. Non si possono paragonare in termini di efficienza due misure una che garantisce l’80% ed una che garantisce il 20% dei finanziamenti, perché esse sono incommensurabili. L’eventuale riferimento all’efficacia è residuale e non matematico ma altamente dipendente dal risk appetite delle banche.

Quindi la prima conclusione che il moltiplicatore del FCG è del 20,8% al Nord e del 15,6% al Sud con media nazionale del 18,5% non è utile alla comparazione perseguita.

Per altro è errata perché il FCG assorbe in media il 12,5 % (circa) poiché deve coprire non solo l’8% della PI (come da decreto emanato in epoca in cui di Basilea si sapeva e capiva poco) ma anche la PA (basta una telefonata al Fondo per sincerarsene).

Anche la conclusione che le prime tre classi di rischio al Nord non hanno convenienza a rivolgersi al FCG è lapalissiana e dipende dal fatto che al Nord la garanzia si paga lo 0,5%, più del beneficio ottenibile. Se l’alternativa FNI è conveniente dipende dalla struttura delle commissioni che si vanno ad applicare. E’ chiaro che se non si pagano commissioni  la convenienza del  FCG  riappare.

Passando al metodo utilizzato dal FNI per ponderare i rischi (Tranched Cover con SFA) e quindi determinare l’agevolazione in forma di garanzia, nell’esempio si assume che la distribuzione di rischio del portafoglio sia tale che il Kirb pari al 10% lasci una rischiosità residua alla tranche Senior del 20% di ponderazione. E questo rende incomparabili le due ipotesi perché il FCG invece lascia una ponderazione zero alla quota garantita.

Anche se le due ipotesi fossero state rese comparabili, il metodo delle Tranched Cover rimane sfavorito perché nella migliore delle ipotesi  (allorché il Kirb copre tutta la perdita attesa ed inattesa)  la quota senior può, per norma Basilea, scendere solo al 7% di ponderazione e non allo 0%.

Rimangono poi le grandi difficoltà di gestione di una tranched  (richiamate pure nell’articolo) di studio, formazione e segnalazione a BdItalia. La fase di formazione o ramp-up del portafoglio è difficilissima perché nessuno mai è riuscito, in passato, a comporre un portafoglio col profilo di rischio ipotizzato (rischiosità, numerosità) in modo da centrare gli obiettivi di rendimento ipotizzati dagli attori del processo.

Conclusione : teniamoci stretto il FCG. E’ ancora il metodo di agevolazione migliore anche se sarebbe opportuno ricalibrarne i costi e renderli funzione del rischio misurabile da un sistema di rating condiviso.

Nota: le Tranched Cover sono una tecnica di cartolarizzazione prevista da Basilea per la valutazione di portafogli  GIA’ formati, quindi osservabili. L’Italia ha chiesto che i fondi  monetari  fossero assimilati all’acquisto della quota junior  dei portafogli in via di formazione, quindi da comporre nella numerosità e profilo di rischio ipotizzato. BdItalia ha, perfidamente, concesso (della serie “avete voluto la bicicletta ed ora pedalate”). Sono anni che sento annunci circa l’avvenuto completamento degli adeguamenti dei S.I. delle banche al trattamento delle Tranched Cover ma mai nulla di concreto. Avvertenza ai naviganti: una operazione è Tranched se trattata e segnalata Tranched dalle banche non se è semplicemente dotata di un Cap di perdita concesso da un garante (es. Confidi).


8 commenti:

  1. Caro Sapio
    ho letto il tuo commento all'articolo postato da Luca ed avendo seguito tempo fa la questione di tale bando mi sono premurato di informarmi presso l'ente e ho saputo che non solo il bando è stato ripubblicato ma che non è andato deserto ed inoltre il Ministero ha pubblicato un altro bando su disegni e marchi.

    Con il riferimento invece al comune campo di gioco non riesco a capire a cosa tu ti riferisca:
    il fondo centrale opera con una logica per singolo finanziamento, mentre il fondo nazionale lavora per portafoglio quindi, parlare di una garanzia solo "sulla parte completamente garantita" è concettualmente sbagliato.
    Scusami ma garantire l'80% delle perdite dei singoli finanziamenti che andranno in default o garantire il 100% delle prime perdite del portafoglio non è la stessa cosa? se consideri che i crediti che andranno in default sono quelli che vanno, appunto, sotto il nome di prime perdite?
    Stesso discorso vale anche sull'8% e difatti come scrivi anche in un post precedente i soldi del FCG sono finiti, appunto perchè hanno ripagato non solo la perdita attesa ma anche l'inattesa (in questo il FNI è cappato).
    Con riferimento al moltiplicatore, ci sono svariate slide del FCG che girano sul web che confermano che il moltiplicatore medio è proprio quello evidenziato nell'articolo, del resto è una semplice divisione in cui basta ponderare la differenza di intervento tra nord e sud.
    Riguardo alla ponderazione 20% lasciata alla senior dal FNI non capisco il tuo appunto, la junior dell'operazione è a ponderazione 0 mentre la parte ritenuta dalla banca è a ponderazione 20%, nel caso del fcg la parte garantita è a ponderazione 0 mentra la parte non garantita prende la ponderazione del singolo finanziamento considerandolo non garantito.
    Anche sulla parte di peso della senior mi sembra tu abbia fatto un pò di confusione, la tranched cover è una secuiritisation che per bando ministeriale non può avere peso minore del 20% (questo perche il Ministero assicura meno subordinazione alla banca) e non deve necessariamente arrivare al 7%.
    In conclusione e non vado oltre le tue conclusioni sul migliore utilizzo del FCG rispetto alla struttura per tranched mi sembrano un pò azzardate.
    L'articolo mi sembra consideri tutto il ptf esaminato da Unioncamere che ha anche classi di rating molto brutte, se tu "tagliassi" il portfoglio su rating medio migliore avresti moltiplicatori ben più alti di quello esposto.
    Ti dico questo perchè lavorando con enti pubblici sono purtroppo costretto spesso a vedere esponenti di questi enti rinunciare ad operazioni interessantissime perchè non capite da loro, stesse operazioni su cui nell'Est europa si stanno ottenendo grandi soddisfazioni.
    A questo punto chiederei lumi al prof. Erzegovesi che prima di tutti qualche anno fa aveva trattato l'argomento.
    Saluti

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  2. @ Anonimo, poi perché Anonimo?
    Il bando è stato ripubblicato ma in precedenza è andato deserto almeno tre volte, l’ultima poco prima delle dimissioni di Scajola. Nell’intervallo potrebbe essere stato assegnato ma poiché me lo sono perso, ti prego di darmi a chi è stato assegnato ed io verificherò.
    Nel tecnico: allorché si paragonano due sistemi, per verficarne l’efficacia ed il costo per tutti gli attori, occorre far riferimento alla quota totalmente garantita perché è sulla quota garantita che si calcola l’agevolazione e, per le banche, il beneficio. La quota non garantita ed il moltiplicatore calcolato dividendo il totale finanziato per l’importo impegnato dall’ente a copertura del rischio sono una illusione ottica che confondono le idee. Un esempio al limite : se un ente rischia 1 per garantire 100 non si può dire che la leva è 100/1, è una illusione.
    Ciò detto se si paragona un sistema a fdj (come il FCG) a ponderazione 0 con una tranched bisogna tener conto che la normativa SFA (circ. BdI 263-2006 e succ. mod.) impedisce alla senior ( interamente protetta da una junior=kirb) di avere una ponderazione inferiore al 7%. Quindi una tranched è sfavorita per principio (oltre ad essere complicatissima e costosissima da gestire). Il fatto che la ponderazione senior di questo bando scenda solo al 20% è ammissibile ma non sposta la convenienza per i prenditori che va giudicata solo da tassi finali applicati (quando saranno noti) alle operazioni realmente presentate. C’è un altro aspetto che complica il calcolo della prima perdita nelle tranched: il rischio aggregato. Diverso è il rischio di un portafoglio di esposizioni verso alberghi di Rimini (rischio geografico e settoriale) da quello verso imprese di vari settori geograficamente distribuite sul territorio.
    Sull’assorbimento medio del FCG del 12,5% , fai una telefonata al Fondo che ti confermerà. Non guardare le slides sbagliate che circolano in rete.
    Sulla domanda : “garantire l'80% delle perdite dei singoli finanziamenti che andranno in default o garantire il 100% delle prime perdite del portafoglio non è la stessa cosa? se consideri che i crediti che andranno in default sono quelli che vanno, appunto, sotto il nome di prime perdite?”
    No, non è la stessa cosa, garantire l’80% significa garantire al 100% l’80% mentre il 20% non è garantito. Per Basilea l’intero finanziamento si spezza in due 80% totalmente garantito (ed a tasso agevolato) e 20% non garantito (ed a tasso pieno). Il tasso finale sarà la media ponderata fra i due. Per uniformare i calcoli (spianare il campo di gioco) occorre assumere che i finanziamenti del portafoglio tranchato valgano 80 e siano garantiti al 100% tramite un cap=junior .
    Sul fatto che queste operazioni non vengono capite dagli esponenti degli enti, sono con loro. “Tutto quello che non si capisce nel lasso di tempo necessario ad un viaggio in ascensore è da evitare”, ha detto un saggio di cui non ricordo il nome.
    Nelle tranched su portafogli pre-formati ogni esposizione entra col suo tasso. Nelle tranched in formazione è necessario che il tasso applicato rifletta il rischio individuale altrimenti c’è il rischio di sovvenzionamenti dei prenditori migliori versi i peggiori.
    Sul periodo di ramp-up esso dovrebbe essere breve (tre mesi) ma questo periodo è incompatibile con le particolari condizioni di accesso poste ai prenditori di questo bando che infatti chiede un ramp-up di 18 mesi, il che complica ogni calcolo di redditività.
    Sui successi dell’EST europeo consiglio di rivedere di attendere la fine dei rimborsi e, nel frattempo guardare alle operazioni già tentate in Italia con meccanismi simili. E taccio per amor di patria.

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  3. Ho letto con interesse sia l'articolo, sia, soprattutto, il commento allo stesso. E devo dire che concordo appieno con il commentatore.
    Con Sapio sono invece d'accordo laddove sostiene che le operazioni Tranched presentano una certa difficoltà di progettazione, gestione (soprattutto nella fase di rump-up) e di monitoraggio. Per il resto, ritengo che le sue argomentazioni pro-FdG e contro FNI non siano adeguatamente supportate e che spesso nascondano, dietro un linguaggio eccessivamente tecnicistico, una certa inconsistenza e parzialità. Pur essendo molto affezionato allo strumento FdG per le PMI, personalmente, da anni, ne auspico un forte rinnovamento, che sappia spostare finalmente l'attenzione sulle imprese beneficiare, dal momento che, nell'attuale impostazione, almeno secondo il mio modesto parere, il FdG è solo ed esclusivamente un "regalo a banche e confidi".
    Diversamente, un approccio di tipo Tranched Cover su portafogli di finanziamenti, pur con tutte le difficoltà che sottolinea Sapio, permette al "garante Pubblica Amministrazione", come nel caso del FNI: A) di fare politica industriale, individuando le finalità dei finanziamenti da sostenere; B) di controllare/negoziare/influenzare le condizioni applicate ai finanziamenti, evitando che il pricing dei prestiti - come accade per il FdG - sia lasciato alla mera coscienza della banca (o del confidi, che sovente lascia inalterato il costo della garanzia, anche se il finanziamento viene poi a beneficiare di una controgaranzia al 90% del FdG, sgravando il confidi da quasi tutto il rischio assunto).
    A mio avviso, è giunto il tempo di aprire gli occhi e di parlare con maggiore chiarezza, sganciandoci, per un istante, dai propri personali interessi.

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  4. Scusate mi dite dove si presentano le domande per il FNI? Quale banca se ne è aggiudicata la gestione? Sono 3 anni che se ne parla.
    Quanto ai propri personali interessi: non ne ho! Sono solamente un cultore della materia, pensionato ed adopero il mio tempo dando gratuitamente una mano ai giovani laureandi che me lo chiedono.

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  5. Una piccola appendice al mio precedente commento.
    Rileggendolo, mi sono accorto di due cose:
    1) per Sapio: con il mio commento non voglio dire che tu non possieda competenze tecniche. Tutt'altro. E' che spesso una eccessiva esasperazione degli aspetti tecnici rischia di far perdere di vista la sostanza delle cose;
    2)sul FdG per le PMI: solo una precisazione. Non è affatto vero che il FdG accantona, come pure ho letto in un altro tuo articolo, l'8% per la PI e il 4,5% per la PA. Il dato relativo al 12,5% che trovi riportato nelle slide del FdG non è affatto sbagliato e si riferisce all'accantonamento medio operato dal Fondo nei suoi 10 anni di operatività. Recentemente, con decreto ministeriale, la percentuale di accantonamento (prima del 10% sulle operazioni ordinarie e del 20% per le operazioni riferite a imprese start-up) è stata ridotta all'8% (è rimasta invariata quelle per le nuove imprese). Quindi non esiste una dicotomia tra quota di accantonamento all'8 e al 4,5%. Io non so se tu l'hai mai fatta quella telefonata al Gestore ma se un giorno la farai vedrai che ti conformeranno quanto ti ho scritto.
    Saluti.

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  6. Sapio, visitando il blog del prof. Erzegovesi ho potuto constatare che hai trovato finalmente risposta alle domande che, con una dose non celata di scetticismo, ti ponevi (quale banca di è aggiudicata la gestione del Fondo nazionale inovazione? Dove si presentano le domande? ecc.).

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  7. Purtroppo sul sito del Ministero non sono ancora note tutte le informazioni che desidero.
    Aspettiamo che Stato di attuazione (dopo tre anni di rinvii) per lo strumento attività creditizia venga aggiornato. Tu piuttosto già sai se i vincitori si sono uniti in Ati o ciascuno va per conto suo frazionando il fondo? Ora un piccolo fondo funziona male con uno strumento che, come le Tranched Cover, prevede un assorbimento della quota senior tanto più piccolo quanto più frazionato è il portafoglio. E poi quali saranno i tassi praticati alle imprese in un periodo così burrascoso? Non c'è il pericolo che in concreto non parta nulla perché la volatilità mette in dubbio i margini?
    Un'altra cosa: cerca di sapere come sono andate le ultime operazioni a cap. In quante il fondo si è esaurito etc. Le cap sono un buon indicatore di come andranno le tranched; anche se non sono la stessa cosa.

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  8. No, le banche non sono in RTI. Ciascuna banca gestisce il proprio portafoglio. I tassi praticati alle imprese, che io sappia, dovrebbero essere pubblicati sui siti (non so se del Ministero o delle stesse banche), con indicazione di un range di tasso applicabile in relazione alla fascia di rating dell'impresa. Certo, la contingenza economica è quella che è. Già il fatto che in questo periodo si mettano a disposizione delle imprese risorse per finanziare l'innovazione (si parla pur sempre di brevetti) è comunque un fatto importante.

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