mercoledì 13 aprile 2011

Banca del Mezzogiorno in stand by

Il Sole 24 ore del 13/04/2011 riportava un articolo con questo titolo e riferiva di un'impasse derivata dalla necessità per il MiSE di dirimere il problema della governance della banca. Da un lato le BCC desidererebbero entrare col 60% nel capitale purché la raccolta sia assicurata dalla CDP (Poste), dall'altra si potrebbe lasciare la completa proprietà alle Poste. In tutti e due i casi la raccolta (a basso costo) sarebbe assicurata dalle Poste. Una banca però non raccoglie solamente ma impiega (eroga crediti). La domanda è : le Poste, sia pure con l'aiuto delle strutture centrali della Banca del Mezzogiorno (ex MCC), sarebbero in grado di farlo discriminando il merito di credito degli aspiranti clienti prenditori, resistendo nel contempo alle pressioni dela politica locale? E le banche cooperative saprebbero farlo? E tutto questo in concorrenza con le reti bancarie già installate nel Mezzogiorno? Io ho molti dubbi e temo che questa iniziativa si concluda male. Ditemi la vostra.

2 commenti:

  1. Sapio, gli aspiranti soci al 60% sono le Popolari, che si sono proposte recentemente di affiancare i proponenti originari (Poste e BCC con la benedizione del Tesoro).

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  2. Faccio una previsione dettata dall'esperienza: BCC e Popolari trasformeranno i chirografari in mutui (nobilmente diranno che si tratta di consolidamento) e scaricheranno tutto sulla Banca del Mezzogiorno, poi pantalone provvederà!

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