mercoledì 30 marzo 2011

I bilanci Confidi 107- Il caso Eurofidi

Vorrei richiamare la vs attenzione su questo paragrafo contenuto a pag. 20 del Bilancio Eurofidi
“Fondi per rischi ed oneri ed Altre passività. In ossequio alla definizione fornita dallo IAS 37 § 14, i Fondi accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni attuali derivanti da un evento passato, per le quali sia probabile l’impiego di risorse economiche per l’adempimento dell’obbligazione stessa, e sempre che possa essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione medesima [ndr questo Fondo rettificativo di 30 ME circa, è contenuto nella voce 60 dell’Attivo e rettifica le Perdite Incorse]
Con riferimento a quanto previsto in merito ai Fondi in questione dal Provvedimento del Governatore della Banca d’Italia in data 16 dicembre 2009, si precisa che non rientrano in questa voce le svalutazioni dovute a deterioramento delle garanzie rilasciate e degli impegni irrevocabili ad erogare fondi, che sono invece rilevate alla voce “Altre passività” [ ndr questo Fondo è contenuto nella voce 90 del Passivo “Altre Passività” ed è diminuito nel 2010 di circa 9,6 ME rispetto al 2009, dovrebbe coprire le Perdite Future o Attese sulle esposizioni in bonis. Attenzione alla differenza fra perdite Incorse (su eventi passati) o Attese (su eventi futuri). Basilea3 elimina questa differenza ed unifica i significati]"
La trattazione di queste voci  è il cuore del problema dei bilanci 107. La corretta quantificazione  del Fondo per Perdite Attese (nel bilancio Eurofidi meglio definito Fondo rischi per garanzie prestate, parte di Altre Passività) influenza il risultato economico ed il Patrimonio di Vigilanza. In altre parole dipende da questa quantificazione se il Total Capital Ratio risulterà o no sufficiente (maggiore del prescritto 6%).
Purtroppo un osservatore esterno non può, per mancanza di informazioni, valutare la congruità o meno di questa voce. Solo la BdI potrà in sede di SREP (risposta all’Icaap) valutarne la congruità.

4 commenti:

  1. Corretto Sapio, preciserei che la voce che intercetta le perdite attese e' il ventricolo destro del cuore del problema. La composizione del patrimonio di vigilanza ne e' invece il ventricolo sinistro. Ovviamente l'uno non può sussistere senza l'altro. Restando nella metafora anatomica, dobbiamo poi prestare attenzione al polmone del confidi, intendendo le garanzie rilasciate, che generano rischio e commissioni. Come sono valutate? Quali convenzioni le regolano?
    E' qui che in sostanza si annida la questione della trasparenza del confidi in genere e che, salvo errore mio, non ho ancora avuto modo di vedere realizzata.
    Ma forse i tempi - vedendo un bilancio come quello di EF e le sue modalità di ominicazione - cominciano ad essere maturi.
    Leggero' con attenzione i dettagli del bilancio.

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  2. Corretto Sapio, preciserei che la voce che intercetta le perdite attese e' il ventricolo destro del cuore del problema. La composizione del patrimonio di vigilanza ne e' invece il ventricolo sinistro. Ovviamente l'uno non può sussistere senza l'altro. Restando nella metafora anatomica, dobbiamo poi prestare attenzione al polmone del confidi, intendendo le garanzie rilasciate, che generano rischio e commissioni. Come sono valutate? Quali convenzioni le regolano?
    E' qui che in sostanza si annida la questione della trasparenza del confidi in genere e che, salvo errore mio, non ho ancora avuto modo di vedere realizzata.
    Ma forse i tempi - vedendo un bilancio come quello di EF e le sue modalità di ominicazione - cominciano ad essere maturi.

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  3. Stavo facendo una riflessione: ho sempre auspicato la trasformazione dei Confidi in Business Offices, ed ora mi accorgo che Eurofidi sta facendo proprio quello che auspicavo. Infatti la sua attività di garante si va riducendo (garantirà solo il 10% del 60% garantito dal FCG, quindi il 6%) e rimane quella di intermediario fra PMI e banche.
    Non solo, ma se Eurofidi opera come longa manus delle banche allora torna ad essere giustificata anche la loro partecipazione nella sua compagine sociale. Anche altri Confidi stanno riorientando la loro operatività su questo modello. Vuoi vedere che sono stato un precursore?

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  4. Domanda a C. D'Auria: allorché la BdI giudica negativamente un Icaap, in sede di Srep, ovviamente lo comunica all'intermediario. Ma chi lo comunica agli stack holders? Come possiamo noi aver contezza di questa circostanza?

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